La maggior parte delle persone che inizia a prepararsi per il test di medicina, si chiede da dove iniziare.
Meglio partire da biologia o chimica?
Prima tutta teoria e poi tutta pratica o misto sin da subito?
Logica e cultura generale per ultime o per prime?
La risposta è ben diversa: è meglio, prima di tutto, strutturare una strategia efficace e organizzarsi a dovere.
Questo è il riassunto, in punti, di ciò che avremmo voluto sapere prima di iniziare la preparazione al test di medicina.
Prepararsi per il test: quiz e teoria
Il miglior modo per prepararsi, prevede il giusto equilibrio tra studio teorico ed esercitazione pratica con i quiz. Infatti, il segreto per un’ottima preparazione, è affrontare al meglio ogni argomento tramite teoria ed esercizi passo dopo passo.
Molti tendono a polarizzare la loro strategia, cadendo nell’errore di svolgere esercizi su esercizi o, al contrario, di comprare e studiare mille libri di testo.
Come fare allora? Consigliamo questo modus operandi:
- studia la teoria dell’argomento X
- fai una breve pausa
- ripassa mentalmente l’argomento
- fai un pò di quiz solo su quell’argomento.

Come costruire un planner di studio efficace per prepararsi al test
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: “l’organizzazione è l’ingrediente imprescindibile di una preparazione ben fatta“.
Se non sai esattamente ciò che devi fare, giorno per giorno, non ti puoi aspettare di arrivare dritto alla meta…perchè non sai che strada percorrere!
Ecco la strategia, passo passo, per costruire un piano di studio efficace:
- comincia con il contare le pagine di teoria che hai da studiare per ogni materia
- suddividi il numero totale per i giorni che ti restano fino alla settimana prima del test (elimina tutti i sabati e le domeniche per quando sarai stanco o per eventuali imprevisti)
- ora che sai quante pagine devi fare al giorno, per arrivare assolutamente preparato su tutto, prendi un calendario o un’agenda e compilalo così:
- nei giorni più impegnativi e in cui hai meno tempo, inserisci la materia che meno ti mette in difficoltà
- se invece hai tutta la giornata, inserisci al mattino la materia che più ti mette in difficoltà
- segna precisamente il numero di quiz che vuoi fare
- segna precisamente il titolo dell’argomento che affronterai.
- In fondo al planner, metti per iscritto degli obiettivi di studio settimanali. Alla fine della settimana potrai fare un resoconto del tuo andamento. Ricorda: gli obiettivi devono essere SMART (specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati). Ecco un esempio: ripetere 12 pagine di biologia entro domani mattina, dedicare 30 minuti al giorno, tutti i giorni, agli esercizi di logica.
Seguire questo metodo fornisce diversi vantaggi, permettendoti di:
- avere tutto sotto controllo in qualunque momento, con conseguente diminuzione dell’ansia
- capire se stai seguendo gli obiettivi che ti prefiggi e se puoi concederti dei giorni aggiuntivi di riposo senza sensi di colpa
- avere una tabella di marcia giornaliera già stabilita risparmiando tempo ed energia.

Come sfruttare gli errori
Sfruttare gli errori commessi durante i quiz e le simulazioni, è il modo migliore per capire dove bisogna indirizzare lo studio, man mano che si prosegue.
Per farlo, tuttavia, bisogna prima capirli.
Esistono, infatti, diversi tipi di errori, che richiedono altrettante modalità di ripasso e/o studio:
- errori di comprensione: sono quelli in cui eri sicuro al 100% della tua risposta, perchè avevi capito, studiando l’argomento, che la risposta fosse proprio quella. Questo tipo di errore è il più grave e richiede tu riprenda e ristudi l’argomento per bene, perchè una volta che hai internalizzato un processo anche a livello logico, è difficile cambiarne il “disegno mentale” che ti sei costruito. Cerca di capire il più possibile come funziona (magari facendoti aiutare da qualcuno se non riesci da solo) e sostituisci il passaggio logico errato con quello corretto. Non imparare a memoria!
- errori di memoria: sono quelli in cui eri sicuro di ricordare che fosse in quel modo, ma appena hai letto la vera risposta, sei riuscito a collegare che ricordassi male e ad avere il vero processo in testa. Questo tipo di errore non è così grave e quindi non c’è bisogno di ristudiare per intero l’argomento. Utilizza, piuttosto, delle associazioni mentali e visive che ti aiutino a ricordare quell’informazione (tecniche come il PAV )
- secondo tipo di errori di memoria: sono quelli in cui, leggendo la domanda, anche avendo in mente, a grandi linee, l’argomento, non ricordavi proprio quale potesse essere la risposta e sei andato per esclusione. Questo tipo di errore è intermedio tra i primi due. Non è di comprensione, quindi non sarà tanto difficile dare una ripassata all’argomento, seppur di qualità, sarà un ripasso non troppo approfondito
- errori di distrazione: ovvero i classici, “nooo, ho sbagliato a leggere, era 0,10 e non 0,010” forse sono quelli che fanno più rabbia. Per evitarli devi investire sulla tua salute psicofisica: dormire a sufficienza, mangiare sano, prenderti delle pause e muoverti un pò, ma soprattutto concentrarti al massimo durante l’esecuzione, allontanando ogni distrazione.

Dopo averli classificati, cosa farne?
Organizza il ripasso in base alla tipologia.
Non devi annullare la tua tabella di marcia per lo studio dei nuovi argomenti. La cosa migliore sarebbe, una volta stimato il tipo di errore e tempo/impegno necessario per il ripasso, inserire delle sessioni di studio brevi e distribuite in più giorni, in modo tale da non stravolgere il piano di studio.
Crea una documentazione all’interno della quale ricopi i quiz che sbagli con le relative soluzioni.
Puoi creare un file con i quiz, distribuiti per materia e/o argomento, e uno con tutti i quiz distribuiti in maniera casuale. Avrai così ottenuto una preziosa banca dati di quiz che ti serviranno per lo step successivo.
Dopo aver effettuato i ripassi che avevi programmato, lascia passare qualche giorno senza toccare la tua banca dati.
Prosegui con lo studio come se nulla fosse. Quando saranno passati abbastanza giorni (in modo tale da non ricordare a memoria le risposte), riprendi il documento e prova nuovamente a rispondere.
Seguire questo metodo fornisce diversi vantaggi, permettendoti di:
- capire quali sono gli argomenti da approfondire e ripassare
- capire se i tuoi ripassi programmati sono stati efficaci e quindi sei effettivamente migliorato
- sottoporre il tuo cervello in modo saltuario alle stesse informazioni rafforzando il tuo ricordo a lungo termine (spaced repetition di cui abbiamo parlato in questo articolo).
Simulazioni sì, simulazioni no
Una delle classiche frasi che ci si sente ripetere quando ci si prepara al test è: “devi ammazzarti di simulazioni“. Ma è davvero così? la risposta è: dipende.
Sì, hai capito bene. La risposta corretta è che dipende da quanto tempo hai a tua disposizione per preparare il test.
Se hai a disposizione qualcosa come 5 mesi, fare simulazioni a cascata tutto il tempo sarebbe solo controproducente.
Infatti, sarebbe molto più produttivo dilatizionare questo periodo in teoria + quiz distribuiti per argomento (nei primi 4 mesi) e simulazioni (durante l’ultimo mese).
In questo modo, tramite i quiz distribuiti per argomento, potrai: tracciare i tuoi progressi argomento per argomento e adattare il tuo piano di studi in base agli errori di ogni quiz.
E se ho meno tempo? se, invece, hai un tempo più ristretto, come 3 mesi, allora potresti dedicare il primo mese ai soli quiz per argomento, gli ultimi due mesi aggiungere anche le simulazioni.
Come allenarsi veramente con le simulazioni
Premesso che le simulazioni vanno svolte, e con un criterio che varia da situazione a situazione, ti presentiamo alcuni punti per allenarsi veramente con queste ultime.
Per far si che le simulazioni siano veramente utili ad arrivare preparati e sicuri al test, è fondamentale svolgerle riproducendo esattamente le condizioni del test:
- imposta il timer su 90 minuti, andando avanti con la preparazione riduci di altri 5/10 minuti. Così facendo ti abitui a gestire il tempo e a svolgere gli esercizi anche sotto pressione
- usa una scrivania sgombra. Tieni vicino solo una penna e una bottiglietta d’acqua. Le uniche cose che potrai portare con te per davvero
- stampa un fac-simile del foglio delle risposte e usalo sempre. Che tu stia facendo una simulazione cartacea o digitale, devi abituarti a dover ricopiare man mano le risposte date e a calcolare il punteggio solo su ciò che hai segnato. Ricorda: quel foglio è l’unica cosa che conterà in sede d’esame!
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