Centinaia di pagine da leggere, migliaia di termini da imparare, diverse definizioni da sapere con precisione: come bisogna studiare per il test di medicina?
Come sai, la nostra memoria non è infinita e tende a rimuovere spesso e velocemente molta dell’informazione che aveva precedentemente immagazzinato.
Tuttavia, esiste una tecnica che permette di memorizzare le cose da studiare in modo strategico e che sfrutta il naturale funzionamento della capacità mnestica del cervello.
In questo articolo, ti spieghiamo di cosa si tratta e come usarla per il test di medicina. Leggi fino alla fine.
La curva dell’oblio e i ripassi programmati per memorizzare
Era il 1800 quando Hermann Ebbinghaus, psicologo e filosofo tedesco, scoprì una certa regolarità nel dimenticare le informazioni.
Questo pattern, definito curva dell’oblio (il grafico qui sotto), rivela come il cervello, regolarmente, faccia pulizia delle informazioni se queste non vengono “richiamate alla memoria”.

Come puoi vedere, dopo soli 20 minuti, abbiamo già dimenticato il 40% del materiale incontrato, dopo un’ora il 60%, dopo un giorno ricordiamo solo circa il 30% del materiale e così via, fino alla scomparsa della traccia mnestica.
Forse adesso sei un pò preoccupato/a, pensando al fatto che, basterà far passare due giorni senza ripassare e non ti ricorderai più le preziose informazioni per il test.
Non temere, la situazione non è così drammatica, anzi, basta guardarla al contrario. Ora che sai quando dimentichi, sai anche quali sono i momenti cruciali per ripassare, ma soprattutto, bastano soli quelli e ti potrai scordare (che ironia) di dover rileggere qualcosa 100 volte fino al giorno prima della prova.
Si chiama metodo dei ripassi programmati o spaced repetition in inglese (sul web la chiamano in mille modi, ma è la stessa cosa) e consiste nell’interrompere la curva dell’oblio strategicamente, andando a riprendere il materiale poco prima che venga dimenticato, un numero di volte definito e a seconda del tuo attuale ricordo dello stesso.
Il grafico, allora, risulta essere in questo modo. Come puoi notare, ad ogni ripetizione, la curva scende meno rapidamente: questo perchè il ricordo nella tua mente si consolida sempre di più.

Studiare per il test di medicina con la spaced repetition
Il meccanismo ti può sembrare interessante e ti starai chiedendo come implementarlo nel tuo studio: siamo qui per questo.
La spaced repetition può essere attuata con diverse modalità. In Testify ad esempio (la nostra piattaforma per la preparazione) la spaced repetition viene auto programmata in un calendario per lo studente in base al suo livello e alle curve dell’oblio, sotto forma di esercitazione per argomento e ripasso di schemi riassuntivi dello stesso. (Non conosci ancora Testify? scoprila qui.)
Fare delle esercitazioni per argomento è un metodo efficace per la spaced repetition ma non è l’unico. A tal proposito può essere utile anche un piccolo strumento, veloce e intuitivo: le flashcards.
Costruire le proprie flashcards
La versione antiquata (ma sempre fattibile se ne hai voglia) consiste nel prendere dei fogli di carta e farne dei bigliettini, su questi, scrivere, da un lato il termine e dietro la sua definizione.
Dopo aver creato un mazzo, partire dalle facce con il termine e verificare se si conosce la definizione senza andarla a vedere. A seconda di quanto ci si ricorda, posizionare quel bigliettino “usato” nella sezione: bene, abbastanza o male.
Svolgere la stessa operazione per tutti i bigliettini fino a quando questi non avranno trovato la loro nuova sotto-collocazione in base a ciò che ricordi. Ognuna delle tre pile di bigliettini ti indicherà quando dovrai riprendere in mano gli stessi, per ripassare.
La pila male sarà quella da riprendere più spesso, ogni qualche ora ad esempio, la pila abbastanza un giorno si e un giorno no, la pila bene, ogni due giorni o più.
Vedrai come, man mano che ripasserai, i bigliettini si eleveranno di grado, fino a quando tutti non finiranno nella pila bene. A quel punto potrai andare ad aumentare i tempi di ripasso (ogni 3 o 4 giorni ad esempio) ripetendo l’operazione svolta fino ad adesso: separare i bigliettini in base al ricordo.
Ovviamente è un’operazione un pò macchinosa che richiede pazienza e soprattutto organizzazione dato che dovrai essere tu a calcolare gli intervalli di ripasso per ogni pila.
Per fortuna però, siamo nel 2021 ed esistono diversi software che lo fanno in autonomia. Ora ti mostriamo quali e come.
Software per le flashcard: lo strumento per memorizzare velocemente
Uno dei più noti e utilizzati è Ankidroid, per il quale esiste sia l’app (iOS e Android) che la piattaforma da PC.
Il funzionamento è davvero semplice, inizia con crearti un deck (ti consigliamo di tenerne uno per ogni materia, almeno) scrivendo per ogni card il termine sul fronte e la definzione sul retro.
Nella schermata qui sotto puoi vedere l’interfaccia minimal che ti si presenterà.


Non ti resta ora che testarti periodicamente allo stesso modo di come abbiamo descritto prima, solo che in questo caso sarà l’algoritmo di intelligenza artificiale a riproporti le card con una certa frequenza in base a come gli hai indicato di ricordare quel termine.
Ma non finisce qui: puoi inserire sul fronte della card, invece del termine, un’immagine, una formula, un grafico. Ecco come puoi memorizzare, testandoti, anche interi processi e formule che devi conoscere.
Un altro buon motivo per utilizzarle? sono formidabili persino nei ritagli di tempo, perchè puoi portarle con te ovunque, dato che esiste l’app sul cellulare. Se devi studiare e per qualche motivo hai da fare qualcosa fuori casa, mentre aspetti in coda o sui mezzi di trasporto, invece che perdere tempo, puoi testarti un pò.
Inoltre, esistono dei mazzi già formati che le persone da tutto il mondo mettono a disposizione gratuitamente. Quindi non sarà raro trovare dei mazzi per le varie materie del test o per gli esami di medicina…meglio di così!
Infine, se non dovessi trovarti con Ankidroid, ti presentiamo qui sotto un breve elenco con altre valide alternative:
Insomma praticamente infinite, queste sono solo alcune, ma cercando su Playstore (Android) o App store (iOS) ne troverai sicuramente delle altre, scegli quelle che preferisci e inizia a creare dei mazzi!
Conclusioni: non è solo memoria
Al termine di questo articolo alcuni potrebbero pensare che si tratti solo di imparare a memoria il termine e la rispettiva definizione, in loop per tutto quello che bisogna studiare, ma non è così, anzi.
Le flashcard possono essere anzitutto un ottimo modo per memorizzare una grande quantità di nozioni, dettagli, formule ed enunciati.
Tuttavia, non tutto è ridotto al mero apprendimento mnemonico: in primis perchè moltissimi argomenti vanno capiti a fondo (cosa che consigliamo di fare in ogni caso ancora prima) e poi ricordati in base al ragionamento che c’è dietro.
In secondo luogo, questo metodo può dare il meglio di sè, se abbinato ad un altro metodo che sappiamo essere efficace grazie alle neuroscienze: il richiamo attivo.
Anche sul richiamo attivo si potrebbero scrivere interi articoli, qua ti riveliamo solo una cosa: ricordi meglio le informazioni quando devi fare uno sforzo in più per apprenderle, quindi, invece che rileggere tante volte le definizioni (è stato dimostrato come sia abbastanza inefficace).
É utile, invece, porsi delle domande a riguardo e provare a rispondere, appunto, richiamando attivamente alla memoria l’informazione.
Le flashcard, di per sè, sono un richiamo attivo dato che quando vedi il termine, prima di girare, provi a identificare cosa significa. Immagina se provassi ad utilizzarlo con argomenti interi ponendoti delle domande, non sarebbe una combo fantastica?

Se questo articolo ti è stato utile e sei interessato/a ad altre informazioni per la preparazione al test, leggi tutti i nostri articoli.
Vuoi sapere se sei pronto per il test? prova Testify®